Per conoscere la storia di San Giacomo bisogna fare riferimento sia alle fonti certe sia alla tradizione. Essendo stato un apostolo punto di partenza non possono che essere i Vangeli.
San Giacomo detto il Maggiore (per distinguerlo dall’altro apostolo Giacomo – il Minore), con suo fratello San Giovanni, fu uno dei primi discepoli di Gesù e, di Egli, i Vangeli parlano molto presto, come si dirà.
All’inizio della sua predicazione Gesù si trovava in Cafàrnao, sul mare della Galizia e dopo aver visto i due fratelli Simone (detto Pietro) e Andrea e detto loro: “Seguitemi e vi farò pescatori di uomini” (Mt. 4,19), scorse su una barca altri due fratelli, Giacomo e Giovanni, con il padre Zebedeo che riassettavano le reti e li chiamò, “ed essi subito lasciata la barca e il padre, lo seguirono” (Mt. 4, 22).
Per il loro carattere dinamico e irruento, Giacomo e Giovanni, furono chiamati da Gesù, “figli del tuono”, in aramaico “boanerghès” (Mc 3,17). Il loro essere risoluti emerse, in particolare, quando i samaritani respinsero da un villaggio Gesù, perché era diretto a Gerusalemme, località poco gradita, “quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: <<vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?>> (Lc 9, 54).
Questo aspetto della personalità di San Giacomo e di suo fratello, doveva piacere a Gesù poiché furono sempre al suo fianco, anche in assenza degli altri discepoli. Insieme a San Pietro furono presenti in alcuni momenti particolari: trasfigurazione del Maestro sul monte Tabor (Mt 17,1ss); ritorno in vita della figlia di Giano (Mc 5,37); agonia nell’orto di Gethsemani dove Gesù lì invito a pregare con lui.
L’orgoglio spinse San Giacomo e suo fratello a chiedere a Gesù: “concedici di sedere nella tua gloria uno alla tua destra e uno alla tua sinistra” (Mc 10,37); Gesù disse loro che quei posti erano per altri, senza far alcun riferimento alle crocifissione o ad altro.
Altra fonte certa sono gli Atti degli Apostoli; in essi (12,1-2) si legge che San Giacomo, fu il primo degli apostoli ad essere ucciso, mediante decapitazione, su ordine del Erode Agrippa I, prima della Pasqua del 44 (Erode regnò in Galilea e Samaria dal 41 al 44).
Secondo tradizione, San Giacomo, nel periodo che va dall’ascensione di Gesù fino alla sua decapitazione, predicò dapprima in Palestina e successivamente raggiunse la Spagna. In quei luoghi diventati, molto tempo dopo, terra di San Giacomo, non trovò molti discepoli ed ebbe anche momenti di sconforto. In uno di questi San Giacomo fu consolato dalla Madonna che gli apparve su un pilastro (Madonna del Pilar) nei pressi di Saragozza; da questa manifestazione ebbe conferma che i frutti della sua opera di evangelizzazione si sarebbero visti in futuro; e così è stato.
San Giacomo ritornò in Palestina accompagnato da alcuni discepoli i quali dopo il martirio raccolsero i suoi resti e li potarono in Spagna, ove giunsero il 25 luglio, seppellendoli in Galizia, nell’attuale Santiago di Compostella.
Il Martirio di San Giacomo è testimone della forza della sua fede e della grandezza della sua opera. San Paolo nella lettera ai Galati (Gal. 2,9) definisce San Giacomo, San Pietro e San Giovanni, “colonne” della Chiesa che ormai si sta diffondendo in tutto il mondo.
Fino all’829 di San Giacomo non si parlò tanto. In quell’anno fu ritrovato il suo sepolcro a seguito di un sogno e all’indicazione di una stella (Compostella significa, infatti, capo di stelle); e fu il vescovo Teodomiro ad identificarne i resti.
La prima povera chiesa fu costruita da Alfonso II detto il Casto; successivamente fu sostituita da un’altra, edificata da Alfonso III e consacrata nell’899.